04.03.2020, L’educazione di oggi e quella di ieri (1/2).

Oggi è abbastanza naturale, purtroppo, sentire il figlio che dà dello scemo al padre, della cretina alla madre. La colpa è solo dei genitori, perché uno sberlone al momento giusto è propedeutico per il futuro. È veramente fastidioso sentire i piccoli esprimersi con insulti verso i genitori. E se non sono accontentati, il piccolo è capace anche a dare calci ai piedi di mamma e papà, che sicuramente hanno sbagliato nel fare il loro ruolo di genitori. Un tempo? Solo dare della cretina in casa alla maestra era fonte di sicura punizione, mentre oggi le mamme scambiano insulti a destra e a manca via whatsApp sul conto dell’ o delle insegnanti. Cosa indubbiamente deplorevole. Le nostre mamme o nonne, forse sicuramente meno istruite, ma incommensurabilmente più sagge, stavano dalla parte della maestra, del parroco e guai a disobbedire: la sberla (occasionale) degli educatori era tollerata dai genitori e i ragazzi se ne guardavano bene dal dirlo a casa, qualora schiaffeggiati in classe o vicino all’altare maggiore della chiesa di San Pietro al Natisone, dov’erano inviati dinnanzi al parroco i bambini più vivaci.

03.03.2020, Sopralluogo.

   Il 21 marzo prossimo sarà una giornata importante non solo per il paese, ma per il Comune di San Pietro al Natisone e le Valli in quanto si svolgerà la piccola ma significativa cerimonia dell’inaugurazione della nuova stagione turistica delle Valli. Ieri la Pro Loco ha accolto al Centro visite Mulino una piccola delegazione costituita dai vertici di Promoturismo accompagnati dal Consigliere regionale Sibau e dal Vice-sindaco di San Pietro al Natisone Pinatto. È stata eseguita una ricognizione della location giudicata da tutti gli ospiti particolarmente affascinante. Sono stati esaminati gli interni del Mulino dove si celebrerà la cerimonia in caso di pioggia e, in alternativa, il sito dove posizionare all’esterno il tavolo delle conferenze e le sedie o panche per il pubblico. I tecnici della Promotour hanno eseguito i rilievi di orientamento per favorire le opportune riprese televisive. Si tratta di un’imperdibile occasione per presentare ad un pubblico costituito da amministratori e operatori il lavoro della nostra Pro Loco e l’attenzione che il nostro sodalizio ripone per l’ambiente e per la divulgazione. Stiamo facendo il possibile per fare in modo che siano collocate due panchine, rifatta parte dello steccato, posizionate due casette per i pipistrelli ed altre piccole migliorie. Sentiremo alla fine l’opinione degli assessori regionali Bini e Scoccimarro sul nostro sito naturale, sull’accoglienza, sull’esposizione di prodotti rigorosamente locali. Appuntamento per tutti alle 15:00 di sabato 21.

02.03.2020, Ieri a Ponteacco.

    La giornata di ieri ci ha fatto ripiombare ad una domenica qualsiasi di 15-20 anni fa, quando la gente non usciva di casa perché non sapeva dove andare. La chiusura del Centro ha dato una prova tangibile di quanto la sua apertura domenicale sia importante per la vita del paese. Ieri tutti a casa, senza giornali, senza la possibilità dell’ormai consueto apertitivo di fine-mattina. La giornata piovosa ha tenuto i ponteacchesi ben tappati in casa. Nel complesso, comunque, è stata una gradevole giornata di relax. Più di qualcuno è rimasto in pigiama tutto il giorno. E andare dove? Dopo un estenuante martellamento sui rischi e le conseguenze del Corona virus, dove tale Barbara d’Urso ha diffuso un documentario su come ci si dovrebbe lavare le mani! I centri commerciali sono rimasti aperti perché ci vuole anche un seppur lento ritorno alla normalità. Scuole chiuse tutta la settimana per scongiurare un possibile contagio. Domenica prossima riprenderemo la consueta apertura del Centro, con Evelino e Lorenzo. Si tratterà sicuramente di una “giornata di fuoco” alla quale i soci sono fin d’ora invitati. Buona settimana e facciamo il possibile per sbarazzarsi di questo virus, fonte di grande preoccupazione.

01.03.2020, Maglia e uncinetto (2/2).

Quanti soldi si risparmiavano con i maglioni un po’ abbondanti per il primogenito, che poi li passava al secondo o terzogenito! E c’era una piccola economia legata al gomitolo: le signore si recavano a Cividale, sotto i portici, acquistavano la lana e gli accessori. In varie case del paese c’erano dei cilindretti con all’interno un campionario di aghi/ferri lunghi, meno lunghi, più grossi, più sottili e un piccolo mazzetto di uncinetti da utilizzare sia per la lana che per il cotone. Il lavoro a maglia ha dato molte soddisfazioni alle nostre mamme o nonne perché ogni maglione o “skùfa” prodotti avevano la loro storia, il loro impegno. Un’arte straordinaria, un toccasana per rilassare la mente oberata da mille impegni e preoccupazioni per sbarcare il lunario. La Lisa faceva anche gli scialli, la Anna i calzettoni, la Graziana e la Ada elaborati maglioni con le trecce in rilievo, solo per citarne alcune. Oggi il lavoro a maglia potrebbe essere considerato una home-therapy perché aiuta a rilassare le persone che sferruzzano. Sì, diritto e rovescio, riannodando … i fili della vita.  

29.02.2020, Maglia e uncinetto (1/2).

   Lo sferruzzare a maglia o ad uncinetto ha avuto in passato molta importanza quale contributo economico delle famiglie. Se da una parte poteva essere considerato un hobby, dall’altro è stato un importante apporto per le famiglie in termini di risparmio. Da Ponteacco sono usciti splendidi maglioni, cuffie, calzetti, centrini e anche copriletti. I cambiamenti sociali di questi ultimi decenni hanno fatto scomparire quest’importante occupazione fatta di un commercio minuto di gomitoli di lana o di matasse che i bambini erano tenuti a tenere tra le braccia affinché la mamma ricavasse la palla di lana con la quale fare il maglione. E sottoporsi a continue misure di braccia e dorso. Si trattava di autentica arte con una storia molto antica che vedeva sferruzzare le signore francesi in Place de la Concorde, ai piedi della ghigliottina, per passare il tempo, tra una testa mozzata e l’altra, oppure i maglioni e i calzettoni inviati al fronte, per far sentire il calore di casa a chi faceva la guerra. Fino agli anni ’60 il lavoro a maglia nelle Valli e nel nostro paese non ha segnato il passo. Se il marito lavorava pesantemente in campagna e nei cantieri, oppure era all’estero per il beneficio della famiglia, la compagna  viveva l’esperienza di magliaia come qualcosa di utile e rilassante…

28.02.2020, Il diritto di fumare va in fumo (2/2).

  Alle nostre latitudini si va giù di brutto: a Milano dal dopodomani sarà vietato accendersi una “bionda” alla fermata dell’autobus, quindi allo stadio ed entro nel 2030 anche nel giardino di casa. Non si discute dell’inquinamento causato dalle 70.000 cicce raccolte da terra a UD alcuni giorni fa. Quale sarà il motivo della multa? Semplice: inquinamento atmosferico e bye-bye al diritto di fumare. Ma il Dipartimento dell’Human Gastrointestinal Physiology and nutrition di Sheffield, ieri ha pubblicato i dati di uno studio visibile su Internet: un peto, detto volgarmente anche scoreggia, inquina molto di più delle sigarette: contiene il 59% di azoto, poi metano, ossido di carbonio e idrogeno. Si calcolano per Milano ben 2.000.000 di litri di gas (100.000 a UD), quindi una vera e propria … emergenza atmosferica. Sta’ a vedere che è già allo studio un contatore da applicare ….lì … Il “flatulenz-counter”.  E lo smaltimento del gas lo pagheremo con la bolletta della luce …

27.02.2020, Il diritto di fumare va in fumo (1/2).

   Un nostro paesano che è cultore del “buon” fumo e conosce molti tipi di tabacco. Dovrà abbandonare questa sua abitudine? In pubblico probabilmente sì. Una volta in paese fumavano quasi tutti gli uomini ed una parte delle donne. Da quando è mondo, si rinunciava a generi alimentari per acquistare le sigarette, quelle che la Diana vendeva sciolte, tre, cinque e che il fumatore spegneva a metà per poi riaccendere il resto poco dopo. Spesso la sigaretta passava da labbra a labbra, divedendola in due o tre amici, soprattutto sul ciòk, la vecchia panca del paese. Oggi fumare in pubblico significa quasi vergogna. In Slovenia le sigarette non sono più visibili al pubblico. Si ordina la quantità e si riceve la merce senza vedere l’espositore. Multe, divieti, immagini “horror” sui pacchetti di sigarette, senza pensare poi alla Quaresima iniziata ieri, che imponeva la rinuncia dei vizi, mentre oggi è un periodo di fioretto, immolato sull’altare da molti, nella speranza di smettere di fumare. Anche il premier turco Erdoğan ha varato nel 2018 una severa legge antifumo in modo che anche il detto “fumi come un turco” è andato in fumo…

26.02.2020, La fine del fascismo (2/2).

   Quel re tutto ascoltava in attesa del momento giusto per assestare il colpo di grazia al capo supremo. I gerarchi tramavano preoccupandosi soprattutto di potersi riciclare ed assicurarsi un futuro nel dopo-fascismo. Fu un vergognoso comportamento nei confronti di quel personaggio, adulato fino a pochi giorni prima. Il 19 luglio di Alleati avevano pesantemente bombardato la città di Roma, causando migliaia di morti innocenti. I romani erano al limite della penuria, della sopportazione. Sono questi i fatti storici che danno chiarezza a quei giorni convulsi, di confusione. Quale sarà stato tra tutti questi motivi quello determinante? La risposta è impossibile oggi come allora. Nessuno degli attori aveva una visione globale di ciò che è accaduto in Italia nei primi mesi del 1943. Siamo pronti al confronto con i commenti sulla sezione sms. Saranno presi in considerazione solo quelli documentati o documentabili, scevri da ideologia politica.

25.02.2020, La fine del fascismo (1/2).

   In questi ultimi tempi si parla molto del fascismo e della figura di Mussolini, che è transitato una volta anche per Ponteacco, qualora questo potesse essere considerato un vanto. Vediamo di chiarire con questa notizia un aspetto forse non conosciuto da tutti, limitandoci all’analisi sincronica dei fatti, in modo che i nostri lettori possano avere una conoscenza più attendibile dei fatti e affrontare con maggiore sicurezza una discussione o un confronto tra amici, oppure per semplice curiosità. Com’è caduto il fascismo? Nella drammatica notte tra il 24 e 25 luglio 1945 Mussolini fu sfiduciato dal Gran Consiglio del fascismo. Un ordine del giorno votato a maggioranza restituiva a quella specie di re molti poteri, a cominciare da quelli del comando militare, che il duce aveva preteso e che ora, malato e anche depresso, gli venivano tolti. Eppure, il giorno dopo Mussolini si recò da quel re, sicuro di riavere la fiducia. Vittorio Emanuele III lo fede arrestare dai carabinieri. Fine del fascismo, stop, a parte l’avventura della Repubblica di Salò. Mussolini è stato pugnalato alle spalle dai sui stessi compagni di partito. Già nei giorni precedenti alla riunione correvano voci che alludevano ad una congiura, anzi a più congiure –Vaticano compreso e sempre presente- per disfarsi del duce…

24.02.2020, Ieri al Centro.

   Mattinata movimentata ieri al Centro e in paese. Sono transitati i 250 atleti della marcialonga non competitiva di 13 km. All’incrocio di via Corene è stato allestito l’ormai consueto punto di ristoro dove sono stati offerti ai concorrenti generi di conforto e di sostentamento: bibite, crostata, uvetta sultanina, biscotti, banane, mele. Si è trattato di una piccola vetrina del nostro paese con la distribuzione di depliant e l’illustrazione delle principali iniziative. Numerosi con l’indice puntato verso la Grotta di San Giovanni d’Antro, per chiedere conferma della sua ubicazione. Gruppi e singoli provenienti da tutto il Friuli: goriziano, Carnia, pordenonese, Medio Friuli. Persone che avevano già partecipato alle edizioni precedenti e persone che per la prima volta hanno scoperto i percorsi alternativi delle Valli. L’iniziativa sportiva è piaciuta a tutti e va il plauso a “Vallimpiadi” per la perfetta organizzazione , segnalazione e pulizia del percorso e per il prezzo d’iscrizione contenuto se paragonato ai servizi offerti. Il Sindaco era visibilmente soddisfatto. domenica scorsa il grande successo del Pust, il Carnevale delle Valli, ieri un altro buon migliaio di presenze a San Pietro al Natsione. Al Centro si è trattato di una domenica vivace. Il cancello si è chiuso verso le 21:00. Auguriamo una buona settimana, magari se è possibile, senza prenderci dal panico di virus e contagi.