13.03.2022, I tatuaggi forse si danno una regolata (2/2)

    Le parti del corpo più istoriate dai tatuaggi sono le braccia, le spalle, le gambe, i piedi e le caviglie. Una minima percentuale possiede tatuaggi in zone intime per indurre il partner alla scoperta del geroglifico posizionato “lì”, in una sorta di gioco che sconfina in altri campi che poco hanno a che vedere con l’arte. Il primo tatuaggio il friulano o la friulana-ok (alla moda) se lo schiaffano in media a 25 anni d’età per poi crescere con incredibile disinvoltura fino ai 45 anni. Il tatuaggio, come un tempo il codino sottile e lungo mezzo metro, continua ad esercitare grande suggestione tra i ragazzi. E sono le mamme ad accompagnare orgogliosamente i propri figli di 12-13 anni dal tatuatore nella convinzione di avviare il pargolo verso una concezione disinvolta della vita. Anche in regione è molto alto il numero di chi si tatua in un centro non idoneo, non autorizzato, scelto per il tam-tam che si afferisce a  materia. Si tratta di laboratori gestiti spesso in scarsità d’igiene, ma con ricchi cataloghi di disegni. Questi loro clienti ignorano i rischi e le controindicazioni, ma poco importa, l’importante è stupire, sorprendere …

12.03.2022 I tatuaggi forse si danno una regolata (1/2)

    L’altro giorno in un supermercato di Cividale gironzolava con il suo carrello un giovane talmente tatuato da impressionare tutti i presenti. Da ciò che si poteva vedere di “scoperto”, tutta la pelle appariva coperta di disgustosi segni grafici. Sembrava una maglietta con il collo alto, invece si trattava di tatuaggi che gli ricoprivano tutta la base della sua testa. Mentre spingeva il carrello, si notavano le mani grigio-scure con solo qualche centimetro quadrato di pelle “normale” risparmiata da quello scempio. Ma forse siamo ad una svolta: la moda dei tatuaggi sta cambiando. Appaiono più piccoli, molto più chiari e più colorati. E anche più eleganti, ammesso si possa tirare in ballo il concetto di eleganza di fronte a quel corpo istoriato con graffiti indelebili. Per carità, ognuno è padrone del proprio corpo, così come non si può condannare lo stupore di chi vede certe rovine. Oggi gli inchiostri sono più luminosi, più tossici, il grigio è brillante. Forse quel giovane è, e speriamo lo sia, l’ultimo superstite dei tatuaggi kolossal, la narrativa fiammeggiante, le frasi apparentemente senza senso, il decorativismo barocco e senza offesa a tale stile. Pare tornino le stelline, i delfini, i cuori e forse l’immagine intimista tutta da scoprire. Le frasi tipo “Non sono positivo e me ne vanto” tatuate nell’incavo del braccio pare appartengano a una moda passata. La nostra regione è stata investita dalla moda del tatuaggio, con “vittime” tra l’altro difficili da soddisfare, pretenziose. Oggi cinque o sei persone vorrebbero cancellare i loro tatuaggi, se ne pentono, affrontano sacrifici non indifferenti per ripulirsi e dicono: “mamma, perché non mi hai bloccato?”. Centomila friulani tatuati non è poca cosa e la percentuale del gentil sesso è maggiore …

11.03.2022, Risparmiare qualcosa si può

   I ponteacchesi che hanno optato per il riscaldamento a gas oggi si pentono. Il caro-bollette scoraggia gli utilizzatori che tendono a valutare la sostituzione delle caldaie a metano con quelle ben più convenienti del pellet. Il problema non riguarda solo le abitazioni del nostro paese, ma anche il caro-bombole e gli aumenti della tariffa della luce. Come risparmiare qualche euro a fine mese? I suggerimenti si sprecano. Alcuni sono di buon senso, altri meno. Staccare le spine e non lasciare i dispositivi elettronici in stand-by, azionare lavatrici e lavastoviglie solo a pieno carico, quando si usa il forno elettrico scegliere sempre la cottura ventilata, che fa risparmiare energia e quando è possibile, optare per il forno a microonde. Usare il condizionatore d’aria solo se è necessario e non con le finestre aperte come avviene di regola in tutti i palazzi pubblici, monumento dello spreco. Sostituire le vecchie lampadine con quelle a led e, se si deve comprare un elettrodomestico, scegliere sempre quello a più basso consumo. Installare pannelli fotovoltaici tutte le volte che è possibile. Infine, recuperando le buone abitudini dei nonni, spegnere la luce quando si esce da una stanza, non lasciare scorrere l’acqua calda inutilmente e non eccedere con i termosifoni. Ne guadagneranno la bolletta, l’ambiente e anche il fabbisogno di gas.

10.03.2022, Il nostro paesaggio (2/2)

   E la bellezza non scherza, fa da collante: pensiamo ai piccoli luoghi di richiamo, piccole oasi naturali che possono essere l’Isola della Cona, il Parco delle Prealpi Giulie, la forra del Natisone o la cascata di Kot. Si tratta di brevi viaggi o gite che restituiscono il piacere di andare a spasso per la nostra regione, itinerari in cui i punti di partenza e di arrivo non sono poi così importanti, così significativi, grazie alla ricchezza di occasioni che il nostro territorio offre. Pensiamo alla sosta nel magnifico borgo di Poffabro, oppure alla scoperta dell’antica cittadina di Valvasone, per non parlare di luoghi scontati quali Castelmonte, l’Abbazia di Rosazzo, la Valle del Natisone che incanta tutti. Le strade della nostra regione sono molto ricche di deviazioni, di casualità e percorrerle significa proprio lanciare i dadi, cambiare rotta e il FVG è il tappeto di gioco ideale. Non abbiamo città metropolitane, quelle le lasciamo ad altri, perché la prossimità di capoluoghi e comuni satelliti costituisce di fatto una rete dov’è più facile parlare di sostenibilità, di campagne vicine coltivate che costituiscono un forte ecosistema dove l’uomo è protagonista, non padrone. Il nostro Friuli è una regione minore, tagliata dai grandi traffici turistici e quest’aspetto ci va benissimo, ci calza a pennello perché noi siamo gli attori della nostra storia affollata di agricoltori, artigiani, artisti, ovvero i primi artefici del paesaggio che invitiamo a conoscere ancor più a fondo. Conoscere le Valli e la nostra regione vuol dire fare un impagabile corso di educazione civica, onorare la memoria di chi ce l’ha consegnata. 

09.03.2022, Il nostro paesaggio (1/2)

   Negli ultimi due anni, costretti a spiare il mondo dallo schermo della TV o del computer, ci siamo spesso incantati di fronte a immagini di cime ricoperte di neve, di paesi valligiani assolati, di spiagge. Scorci della nostra bellissima regione in cui c’è tutto. Da quei sogni a occhi aperti sono scaturiti progetti di viaggio, voglia di uscire e l’anno scorso il nostro bel Friuli ha registrato un quasi tutto esaurito, inaspettato. Abbiamo alzato il sipario sulle meraviglie del nostro giardino terrestre che è il FVG. Nell’accezione di “paesaggio” c’è tutto ciò che l’occhio riesce a cogliere liberando il suo sguardo: il panorama dal Matajur, la “cordigliera” della Alpi da ovest a est quando ci si trova a UD/nord, le nostre Valli disegnate dalla natura ed edificate dall’uomo. Paesaggio è quell’insieme percepibile che nel caso della nostra regione diventa un insieme coeso e difficilmente separabile al suo interno: non si può staccare l’immagine del borgo antico da quello delle colline o delle montagne che lo abbracciano, poiché per secoli quei terreni sono stati il lavoro e il sostentamento degli abitanti dei nostri paesi. I residenti hanno governato quei campetti, arricchendo il senso e le forme, costruendo muretti a secco per proteggerli. È dunque il tempo, prima ancora che la bellezza, ad averli legati per sempre. È una civiltà parzialmente tramontata, della quale dobbiamo esserne fieri e noi, nel nostro piccolo-piccolo, mai ci stancheremo di ripeterlo. …

08.03.2022, La grotta della Bula (2/2)

   È censita nell’elenco delle grotte della nostra regione con il nome di “Grotta presso Ponteacco”, numero regionale di catasto-grotte 1958, un solo ingresso piuttosto sviluppato in senso orizzontale, apertura del vano posta a 188 mt/slm. La grotta trae origine da dislocazioni, ossia spostamenti di masse rocciose, orizzontali e verticali lungo le fratture che compaiono nelle deformazioni prodotte dai corrugamenti, cioè dai piegamenti degli strati geologici conseguenti a movimenti tettonici. Nel momento in cui una di queste fratture viene a trovarsi in rocce carsiche, funge da punto di debolezza in grado di innescare la formazione di una grotta carsica. Speleologicamente le cavità d’origine tettonica non risultano importanti: sono piccole, spesso instabili, quindi pericolose. È frequente però incontrare in grotte carsiche tratti dove appare evidente l’azione tettonica; molti di questi sono indubbiamente interessanti, come il poderoso “specchio di faglia” lungo un centinaio di metri nella sala della Faglia, in uno dei rami lontani del buso della Rana (Veneto). Quanti anni ha la nostra? Forse una sessantina di milioni.

07.03.2022, Ieri al Centro

   Una bella soddisfazione per Claudia e Paolo quando ieri, durante il loro turno, la sala si è riempita di soci, a consolidare ancora una volta il piacere di un aperitivo bevuto insieme. Da numerose domeniche non si vedevano i tavoli tutti occupati e quel brusio continuo delle persone che amabilmente chiacchierano tra loro. A proposito del brusio, dovremo cercare di risolvere il fenomeno dell’eco in sala con un impianto fono-assorbente che renda ancora più confortevole la presenza delle persone. Grazie a Paolo e Claudia per la loro affabilità, per la disponibilità di un turno che è andato ben oltre le canoniche ore 13:00 della chiusura. Ci attende una bella settimana feriale. Lunedì prossimo si riunirà di Consiglio direttivo in vista dell’Assemblea generale dei Soci fissata per domenica 3 aprile. Auguriamo buone cose a tutte le persone che ci leggono e ci seguono.

06.03.2022, La grotta della Bula (1/2)

     Sotto la casa di Giovanni-Valter c’è una vasta grotta poco conosciuta, se non alle persone più anziane del paese. Oggi l’accesso all’area è chiuso in quanto il terreno presenta fenomeni di carsismo con un paio di pini inghiottiti a causa di sifoni (inghiottitoi) che si formano e si colmano continuamente, mentre era aperto fino a una trentina d’anni fa e scelto dai paesani per molto tempo come “luogo ideale” per sbarazzarsi dei rifiuti: bacinelle di metallo, damigiane rotte, vasi della conserva, ruderi di ogni tipo. Non è stato semplice ripulire la capiente aula della grotta dall’immensa mole di immondizie. Oggi appare come un grande stanzone a temperatura costante, ad elevata umidità, dal cui soffitto cadono a tempo costante decine di gocce d’acqua, ricche di calcare. La parete che chiude l’anfratto, posta proprio di fronte all’ingresso, è piuttosto alta, forse tre metri, e presenta un tunnel naturale che si sviluppa per una decina di metri e che secondo alcuni ragazzi di un tempo, pareva conducesse addirittura fino al campanile …

05.03.2022, Dobbiamo cercare di volerci bene

   Siamo sopraffatti dagli impegni e dai frenetici ritmi quotidiani. Non esiste la figura del pensionato seduto sulla sedia a dondolo, anzi, gli stessi pensionati pare abbiano meno tempo rispetto a prima, quando svolgevano un’attività lavorativa. Molte persone si dedicano a se stesse solo quando avanza tempo. Il volersi bene invece dovrebbe diventare una regola, una filosofia di vita che esige spazio e priorità nei nostri programmi, con un impegno costante ed appositi spazi nella giornata. Anche se in alcuni giorni può sembrare superfluo, è importante preservarlo come un prezioso aiuto a noi stessi: una telefonata a un amico caro, un buon caffè seduti, una passeggiata lungo la ciclopedonale per decomprimere le tensioni, dieci minuti di lettura e perché no una breve seduta di ginnastica o di meditazione. Sono tutti preziosi alleati di un’arte raccomandata recentemente anche dall’OMS-Organizzazione mondiale della Sanità. Ci sarebbero cinque diversi piani da coltivare: 1. fisico; 2. sociale; 3. mentale; 4. spirituale; 5. emozionale, tutti ugualmente importanti perché trascurandone anche uno solo si rischia di non raggiungere il risultato. In poche parole, se non siamo noi a prenderci cura di noi stessi, difficilmente sarà qualcun altro a farlo, in quanto nessuno può mettersi nei nostri panni e fare ciò che ci permette di migliorare la qualità della nostra vita. Siamo composti da varie sfaccettature e ogni piano sopra descrittoha la sua importanza: uno non esclude l’altro e tutte le parti devono essere integrate tra loro.  

04.03.2022, Incopmetenti competenti

   Putin ha il merito, se così lo possiamo definire, di aver posto in secondo piano la vicenda della pandemia che per 2 anni ha martellato l’opinione pubblica. Abbiamo assistito a molti casi di “medici” che sanno ben poco di biologia e che hanno sostenuto con convinzione che il vaccino è dannoso. Gli stessi “scienziati” oggi si occupano di geopolitica, magari senza competenze economiche, privi di conoscenze delle dinamiche internazionali e spesso anche con grosse lacune in geografia. Lanciano pronostici, invettive contro il governo, o la NATO e l’America, sciorinando dati e possibili strategie. Grazie al web, si moltiplicano in termini esponenziali gli incompetenti che si ritengono preparati in ogni materia. La scienza psicologica definisce questo fenomeno  “Dunning-Kruner”, dal nome di due scienziati che lo descrissero per primi nel 1999. Spesso si tratta di incompetenti talmente … incompetenti da essere incapaci di riconoscere la loro stessa incapacità. Spesso si sentono autorizzati a dire la loro su tutto, seguendo internet ma anche specifici canali televisivi con conduttori che stimolano, aizzano, provocano. L’effetto “Dunning-Kruner” –questo sì da leggere in Internet-  è detto anche sindrome dell’impostore: una volta che ci siamo formati un’opinione tendiamo a mantenerla e confermarla con ogni mezzo e con grande convinzione. I nostri “scienziati” sono impermeabili alle controdeduzioni degli altri e, spesso, anche ai dati della realtà.